Che cos’è un Centro Pedagogico?
Che cos’è un Centro Pedagogico?
Sicuramente non è, e non diventerà, un “compitificio”!
Il laboratorio didattico “…In viaggio verso l’autonomia” è uno spazio fisico che accoglie i ragazzi e li sostiene nelle loro specifiche fragilità, valorizzando, però, i punti di forza individuali. Tali fragilità non devono essere esclusivamente didattiche, ma possono manifestarsi anche in termini emotivi e relazionali, influenzando negativamente i processi scolastici.
Il nostro centro è stato, quindi, pensato per rispettare i tempi necessari per un apprendimento attivo e per lo sviluppo di relative competenze da parte dei giovani, anteponendo, all’interno di un percorso pedagogico, le strategie individuali di apprendimento alle aspettative e alle esigenze dei genitori — con i quali condividiamo, per altro, speranze e ambizioni.
La presa in carico di un ragazzo è un processo complesso e si sviluppa attraverso la collaborazione tra le principali agenzie educative: scuola – famiglia – pedagogista. Tale corresponsabilità educativa dà l’avvio a un percorso di crescita culturale e formativa che prevede l’acquisizione di un metodo di studio e uno stimolo alla ricerca di soluzioni necessarie per affrontare nuovi compiti, nuove sfide, nuove situazioni nel corso della vita.
Il nostro laboratorio didattico vuole, dunque, essere una comunità educante, che sostiene e accompagna il giovane e la famiglia nel delicato percorso di crescita, in una società che è diventata sempre più complessa.
Una comunità che si definisce” educante” prevede l’insegnamento nelle incertezze, poiché l’incertezza è legata al vivere. Pertanto dobbiamo preparare le giovani menti ad attendere l’inatteso, per affrontarlo.
A tal proposito Edgar Morin scrive:
“Bisogna apprendere a navigare in un oceano di incertezze attraverso arcipelaghi di certezze. Bisognerebbe insegnare dei principi di strategia, che permettono di affrontare l’alea, l’inatteso e l’incerto e di modificare il loro sviluppo, grazie a informazioni acquisite strada facendo.
Non si elimina l’incertezza, si negozia con essa”
Senza valorizzare la competizione, sosteniamo e rinforziamo i nostri ragazzi educandoli alla gestione dell’errore, poiché l’errore fa parte della vita e vivere significa affrontare continuamente il rischio di sbagliare, qualora si prendano delle decisioni.
Riconoscere l’errore e ammetterlo sono requisiti di personalità rispettate, determinate ed equilibrate.
Abbiamo il dovere, inoltre, di preparare i giovani a proiettarsi verso un mondo globale, quel mondo che permetterà loro di costruire una propria identità che rinvia necessariamente al rapporto con gli altri. Il nostro centro, quindi, come luogo dell’ “incontro” formato da ragazzi che si formano, si strutturano e si trasformano.
Tale progetto formativo dovrà includere l’insegnamento alla gestione del conflitto, poiché esso è parte strutturale dell’essere e questa realtà ci costringe a scendere a patti con l’idea che il modo in cui vediamo le cose non è l’unico.
In sintesi: sono certamente importanti le doppie, le”h” le verifiche a scuola ecc…, ma ciò che conta davvero è un sistema educativo condiviso, attraverso il quale il ragazzo possa portare alla luce le proprie capacità, possa riconoscere le proprie passioni, possa affrontare la vita con maggior sicurezza e con spirito critico.
Un’azione educativa, quindi, capace di indicare la via verso un futuro meno incerto, più comprensibile e a portata di mano.
Ecco che cos’è per noi un Centro Pedagogico, o meglio, il nostro Centro Pedagogico… “ In viaggio verso l’autonomia”.
Irene Neroni